Chad o Tchad

Così racconta Cecilia: "Un mese di deserto, dune e montagne lavorate dal vento nel cuore dell’Africa, in Ciad: solo un GPS, legna per il fuoco, pochi viveri, il sole e la luna.
Con i fuoristrada, guidate dai Tubu, gli indigeni alti e magri che abitano le montagne, dopo aver attraversato dune altissime di sabbia color ocra, ci siamo addentrati nel massiccio montuoso del Tibesti, già esplorato ai primi del novecento da Ardito Desio e Guido Monzino ma anche in tempi più recenti da Doug Scott e Jerry Moffat.

Le montagne e le gole rocciose del Tibesti sembravano un vero paradiso per l’alpinismo, grandi monoliti e delle vere e proprie cattedrali rocciose che si elevavano su distese sterminate di sabbia.
Poi l’enorme cratere del Trou Au Natron, largo sei chilometri, profondo 700 metri, accanto al Pic Tousside montagna alta 3.315 metri.
Siamo quindi passati coi fuoristrada dentro altissime pareti di roccia rossa e arancione come le gole di Zouarké.
Ho visto il Ciad poco dopo la fine di una guerra con Gheddafi, accanto alle piste sulla sabbia incontravamo montagne di munizioni e carri armati abbandonati.

Un viaggio straordinario, giorni e giorni sospesi tra sabbia e cielo, notti fantastiche tra le dune, in tenda, al sibilo del vento del deserto, sotto una volta di stelle luminosissime."

Leggi la storia nel libro "Montagne di vita" Ed.Mare Verticale

 

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